RIFLESSIONI CONTRO IL COMUNISMO
(e in parte, contro la politica delle sinistre)

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Sembra incredibile, ma nel 2008 c'e' ancora chi crede a queste sciocchezze:

"Il Comunismo difende i lavoratori e la povera gente. Il Socialismo Reale che abbiamo conosciuto, e' una forma di dittatura che nulla ha a che vedere col Comunismo e il Socialismo, "quelli veri" ".

Personalmente ritengo che il socialismo reale che abbiamo conosciuto sia l'unica forma realizzabile di comunismo, e spiego anche subito il perche'.

Una societa' di tipo comunista, in cui si lavora per il "bene comune", sia eliminata la proprieta' privata e collettivizzati i mezzi di produzione, e' proponibile solo ad una popolazione di santi o di fessi. Il lettore scelga autonomamente in che categoria ritiene di rientrare, tanto per me sono molto simili.. dalle mie parti si dice che "il troppo buono e' coglione".

L'inevitabile violazione dei diritti civili

In questo contesto paradisiaco, che fare di coloro che non accettano di lavorare come bestie, quando il loro vicino - che gode dello stesso reddito e diritti - non fa un tubo?
Che fare di coloro che - a torto o a ragione - ritengono di essere sprecati nel ruolo imposto loro dal regime, e vorrebbero essere liberi di decidere del proprio lavoro e del proprio destino?
La risposta e' una sola: un fucile puntato alla schiena per riportarlo all'ordine.
Ed ecco cosi' spiegata l'onnipresente e inevitabile sistematica violazione dei diritti civili, che - non dimentichiamolo - ha inventato i Gulag e ucciso piu' gente di quanta ne abbiano uccisa i Lager Nazisti, anche se questa realta' storica viene raramente evidenziata.

Il disastro economico

E' un tipo di societa' caratterizzata dalla mediocrita', dove tutti "sono uguali" perche' si piallano via le punte di eccellenza, visto che non devono esistere privilegi.
Peccato, pero', che siano proprio gli uomini ambiziosi, le "punte di eccellenza", a concepire i grandi progetti industriali, le grandi invenzioni, e perfino le opere d'arte piu' belle.
Questi uomini non sono certamente santi, non operano per il bene della collettivita'. Ma se la societa' esercita il minimo controllo necessario per evitare gravi abusi, mentre loro si arricchiscono grazie al proprio lavoro, la collettivita' riceve beni che prima non esistevano: nuovi farmaci, nuovi generi di consumo, nuovi servizi mai pensati prima, nuove idee ....
La societa' comunista impedisce tutto questo - ed ecco spiegato l'onnipresente disastro economico - e lentamente si impoverisce, poiche' i talenti migliori restano inespressi.
In questo "piattume", in questo trionfo di una mediocrita' e invidia senza speranza, gli scaffali dei negozi si svuotano, la gente non ha voglia di fare un tubo, l'economia diventa obsoleta...

La "difesa della povera gente"

E quando il regime non e' piu' in grado di puntare i fucili, collassa, lasciando tanta povera gente senza nemmeno gli occhi per piangere, a invidiare gli operai che vivono nei paesi "CapitalImperialisti Oppressori del Popolo".
E allora scopri che i tanto odiati ricchi c'erano anche li', ma non grazie al lavoro, ma allo sistematico sfruttamento esercitato attraverso il regime. Le loro ricchezze sono al sicuro altrove, irraggiungibili nelle banche straniere.

Conclusioni

Questo e' il comunismo, l'unico comunismo possibile, ben diverso da quello utopistico che compare sui libri.
In questa dinamica, non si salvano neppure le sinistre piu' moderate, che in fondo applicano le stesse idee, sia pure in forma attenuata. Attenuati sono anche i danni, che comunque ci sono e bene, al lungo termine, non portano.

Italia, anno 2008: inquietanti parallelismi

Il nostro paese presenta diverse situazioni che - di fatto - ci stanno portando verso una societa' socialistoide che, come tale, sara' destinata ad un brutto futuro.

- La fiscalita' REALE elevatissima, che a fronte di un nominale 34% di imposta, applica in realta' un 50% Reale. Si sta distruggendo un ceto medio che pagando le imposte, sta finanziando la propria autodistruzione. E' un altro modo di procedere all'espoliazione dei cittadini?

- Le incomprensibili agevolazioni destinate a forme di collettivismo, come le cooperative, che danno loro dei vantaggi ingiusti, e consegnano loro ampie fette di mercato pur non avendo capacita' competitiva. Il tutto a scapito di altri operatori economici che ne hanno un ingiusto danno.

- Un "genocidio per diluizione" realizzato grazie ad una massiccia immigrazione favorita in ogni modo, che oltre a depredare fondi a favore dei non aventi diritto, rende sempre meno efficace il voto dei nativi - noi - che siamo destinati a diventare minoranza nella nostra terra. Ricorda tanto certi movimenti di popolazione imposti in Cina, per esempio verso il Tibet.

- Lo stato e' diventato ormai ampiamente sovradimensionato, con troppi burocrati, che non si preoccupa piu' di fare funzionare bene la cosa pubblica, ma pretende di modellare le imprese private e la crescita del paese. Gli operatori economici - e non lo stato - sono deputati a questa funzione!

- Le grandi imprese, le grandi banche, sono inclini ad allearsi ad una politica di sinistra che permettera' loro di diventare parte del regime e di non dovere piu' competere, assumendo un monopolio di fatto, facendo "cartello". Dobbiamo intenderlo come un altro modo di "collettivizzare" i mezzi di produzione?

Cosa proponiamo

E' facile puntare il dito sui problemi, un po' piu' difficile trovare le soluzioni. Da impenitente liberista, credo:

- Che nessuno Stato di qualsiasi tipo possa prevalere sui diritti del singolo individuo

- Credo che lo Stato debba amministrare esclusivamente la cosa pubblica, stabilire e fare rispettare solo le POCHE regole necessarie al funzionamento del sistema paese.

- Che l'economia del paese vada gestita solo dagli operatori economici privati, che godano degli stessi diritti e opportunita', mentre il mercato operi la selezione degli operatori migliori.

- Credo nell'efficacia di uno Stato leggero, che si occupi solo delle reali emergenze, e non si preoccupi di distribuire risorse a tanti, per fini elettorali (voto di scambio).

- Nell'efficacia di uno Stato leggero, grazie all'applicazione del principio di sussidiarieta' (... tutto cio' che puo' essere fatto dal piccolo livello amministrativo, non sia mai fatto dal livello amministrativo superiore).

- Nel Federalismo Fiscale, capace di aumentare sia la responsabilita' nella spesa (il denaro spendibile e' limitato a quello prodotto), sia l'efficacia della lotta contro l'evasione fiscale (e' possibile spendere solo il denaro effettivamente recuperato).

- Nell'utilita' e giustizia di una bassa imposizione fiscale, facilmente realizzabile se si sono realizzati tutti i punti precedenti. Come ha insegnato il Prescott: riduzione dell'evasione fiscale, aumento dell'offerta di lavoro, aumento della competitivita' sui mercati internazionali, maggiori investimenti e/o consumi.

Convinto che tutto questo mio scrivere sia stato inutile, io, un ex-comunista (ero tanto giovane ... ma poi mi sono redento), saluto il Lettore.